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19 Lug 2017

Il mondo della danza è un mix di sport e spettacolo, ma anche di proposte commerciali. Mentre nei 5 padiglioni della Fiera dedicati ai Campionati si svolgono le gare, nella hall principale e negli spazi adiacenti è in vendita tutto ciò che occorre ai ballerini: abiti, scarpe, bigiotteria, prodotti per capelli e per il trucco.

Marco Borroni, Group brand manager IEG e responsabile SPORTDANCE sottolinea i grandi passi in avanti fatti dal movimento anche sotto questo aspetto: “La vetrina commerciale di SPORTDANCE è cresciuta negli ultimi anni. Siamo alla decima edizione,  Dance Expo occupa circa 1500 metri quadrati di esposizione con oltre 45 aziende presenti, tutte di grande qualità in rappresentanza del made in Italy e del miglior artigianato del nostro Paese. Il format SPORTDANCE è vincente anche per questo”.

I commercianti provengono da diverse regioni e ci svelano le novità e le tendenze del momento. Per quanto riguarda i coloratissimi abiti da donna, su ordinazione o già pronti, le gonne utilizzate nelle danze standard sono più leggere e agevolano così i movimenti della danzatrice, mentre i vestiti per i balli caraibici sono notevolmente migliorati sotto il profilo qualitativo. Tra gli innumerevoli oggetti di bigiotteria spiccano le coroncine di pietre di aurora boreale. In ogni stand sono immancabili gli autoabbronzanti, le lacche e i pizzi.   Alla Fiera di Rimini dunque la scelta è varia, l'unica costante si chiama  Swarovsky, una “firma”  presente su tutti i prodotti: vestiti, acconciature dei capelli, trucco, scarpe e nei tatoo. La donna resta sempre al centro dell'attenzione, le vendite dimostrano che sono aumentate significativamente le esigenze dell'uomo.

“L’aspetto commerciale è la prova lampante della “forza” del movimento della Danza sportiva – sottolinea Michele Barbone, presidente della FIDS – ma non è l’unico. A esso si accompagna un flusso turistico poderoso che quest’anno si è articolato in ben due settimane per la gioia di ristoratori e albergatori. Una combinazione tra sport e turismo che merita di essere misurato e opportunamente valutato perché esprime un contributo diretto e indiretto che il che il nostro movimento fornisce al territorio”. 

19 Lug 2017

 

Maestri di Danza sportiva si diventa. Con impegno, applicazione, studio. E, soprattuttto, affidandosi alla MIDAS (Maestri Italiani Danza Sportiva), l'agenzia formativa per maestri e tecnici di danza sportiva e del ballo, unica associazione di categoria riconosciuta e convenzionata con la FIDS.

Nata nel 2007 grazie all'unione di molti dirigenti dei tre soggetti storici che diplomavano maestri (l'Associazione Nazionale Maestri di Ballo (ANMB), la Federazione Italiana Professionisti della Danza (FIPD) e la Federazione Italiana Tecnici di Danza Sportiva (FITD)) e via via diventata un punto di riferimento nazionale per i maestri di ballo. A guidare l’agenzia è Piercarlo Pilani, che oltre a essere presidente della MIDAS è consigliere nazionale FIDS proprio in rappresentanza dei tecnici. L'associazione è articolata su tutto il territorio nazionale attraverso 20 comitati regionali, 3083 i tesserati e il 60% dei tecnici appartenenti alla Federazione, è anche iscritto MIDAS. È proprio nell’agenzia che si formano i maestri di tutte le discipline della Danza Sportiva su vari livelli. Gli standard sono fissati utilizzando i protocolli concordati con la FIDS, che così certifica la qualità e l'avanzamento di carriera degli stessi tecnici, fino all'eventuale abilitazione.

“Rispetto al passato in cui c'era una formazione privatistica e si veniva abilitati dopo una sessione d'esame, oggi – siega il maestro Pilani - stiamo iniziando a trasformare il percorso, legandolo a certificazioni di frequenza e ore minime garantite”. Un altro segno del rinnovamento in atto nella FIDS sotto la presidenza Barbone, sottolinea il presidente della MIDAS: “Abbiamo scelto di convergere su un candidato terzo, di lunga esperienza, un uomo che ha dato molto allo sport e alla Danza Sportiva già nel periodo in cui era vicepresidente. Grazie a lui la danza concluderà il percorso necessario per acquisire la giusta connotazione alla stregua delle più grandi federazioni nazionali”.   

 

 

25 Lug 2017

ROMA - La Giunta CONI nella seduta di martedì 18 luglio 2017 ha approvato il bilancio consuntivo 2016 della Federazione Italiana Danza Sportiva. Lo strumento finanziario, che era già stato approvato all'unanimità dal Consiglio federale, sarà a breve pubblicato sul sito federale.

L'approvazione da parte del CONI è giunta al termine dell'iter che ha visto il bilancio consuntivo 2016 essere posto all'attenzione della società di revisione indipendente "Deloitte". Quest'ultima, nella relazione conclusiva, si è espressa positivamente sul bilancio. Il bilancio ha avuto anche il parere favorevole da parte del Collegio dei Revisori dei Conti.

Lettera di approvazione della Giunta Nazionale CONI

16 Lug 2017

C’è un’aria fresca. Un’aria di novità e di ritrovata serenità. Questi Campionati Italiani assoluti e di categoria in corso di svolgimento a Rimini celebrano più traguardi: i 20 anni di ammissione da parte del Coni della Danza Sportiva nelle “discipline associate”, i 10 anni la decima edizione di riconoscimento ufficiale della Federazione che, peraltro, coincidono anche con la decima edizione di Sportdance. Il viavai tra padiglioni e aree commerciali è da grande kermesse. Una kermesse colorata e trasversale: ti imbatti in atleti giovanissimi e anche in quelli… diversamente giovani.

“In realtà tutti qui – esordisce il presidente Michele Barbone – hanno un unico comune denominatore e si chiama passione. Una passione forte, talvolta incontrollabile, perché la danza entra nel sangue, sprigiona energia, flette i muscoli, impiega la mente come una centralina di controllo per ogni movimento che si inserisce in un ballo in cui armonia e forza sono una miscela che rende unico questo sport”.
 
Presidente Barbone la prima settimana è alle spalle, proviamo a fare un primo bilancio?
Non è proprio il caso e non per ragioni scaramantiche. I bilanci si fanno sempre alla fine e per come la vedo io non servono per nulla a dirci se e quanto siamo stati bravi. Servono a farci individuare i nostri punti di forza, ma servono soprattutto a farci comprendere quali sono i nostri punti di debolezza. Se dobbiamo puntare all’eccellenza non c’è spazio per l’autocompiacimento, dobbiamo diventare un’organizzazione in apprendimento continuo. Un’organizzazione che migliora, ascolta e innova.
 
Ci sarà pure qualcosa di cui però va fiero?
Sì, del fatto che moltissimi nostri tesserati e i loro familiari in queste ore ci fermano nei padiglioni per stringerci la mano e invitarci a proseguire nel percorso di rinnovamento che stiamo realizzando. Dico “ci” perché se è vero che è il presidente diventa un punto di riferimento per chi vuole conoscere l’andamento dei Campionati è altrettanto vero che mai come in questi giorni c’è una squadra fantastica al lavoro. Il Consiglio Federale ha varato e sposato in pieno il nuovo corso e siamo qui a disposizione di tutti.
 
La novità più significativa che è piaciuta di più qui a Rimini?
Su questo non ho dubbi. Gli atleti si sentono tutelati dal lavoro imparziale di chi li giudica. In questo senso il nostro allineamento ai valori dello sport concordati con il CONI ha fatto davvero passi da gigante. Siamo sulla buona strada perché questa è senza mezzi termini una “rivoluzione culturale” nel nostro ambiente.
 
Qualcuno ha detto che lei è come Padre Pio, compare in ogni padiglione in ogni momento…
Buona questa, ma in realtà sto solo cercando di interpretare il mio ruolo di presidente in modo moderno. Il che significa combinare efficienza ed efficacia. A cosa serve essere qui e rimanere in ufficio per interpretare il ruolo dell’inarrivabile presidente. È un modello antiquato che non mi è mai appartenuto. Se sono il presidente della Fids è solo per volontà dei nostri tesserati e dei loro rappresentanti. Sono orgoglioso del ruolo, anzi orgogliosissimo, ma sono un uomo di sport e quindi sono sempre sul campo in mezzo a coloro che lo sport lo onorano con le loro prestazioni.
 
Per questo ha fatto sapere che in questi giorni è disponibile a incontrare chiunque lo chieda?
Esattamente. Ascoltare i nostri tesserati e i loro familiari è per noi un’attività impagabile. Comprendere i loro bisogni e soddisfarli può generare solo la crescita quantitativa e qualitativa della Federazione. Operiamo con i valori dello sport, ma con le dinamiche di un’azienda moderna che non può prescindere da valori, visione, missione e condivisione.
 
Prossimi obiettivi?
Nell’immediato far trascorrere e trascorrere un’altra settimana di gare all’insegna delle performance, del sorriso e del fair play. Poi andare avanti con il programma federale di crescita e sviluppo, ma su questo non ho dubbi perché la federazione oggi dispone di una squadra che ha compattezza, esperienza e competenza. Il nostro obiettivo è il posizionamento del marchio FIDS con un ruolo da protagonista nel movimento sportivo. I numeri sono dalla nostra parte, la determinazione pure. Toccherà a noi dimostrare di meritare la fiducia che il popolo della Danza Sportiva ci ha accordato.

 

13 Lug 2017

Passione, amore, forza e ironia. In quattro parole c’è gran parte del fascino del tango argentino. In Italia esistono due “scuole”di questa disciplina: la prima è quella popolare e si balla solo per divertimento, l'altro, invece, è rigorosamente agonistico.

La FIDS conta 300 tesserati. La fascia di età di chi gareggia va dai 16 ai 60 anni, il maggior livello agonistico si riscontra in quella dai 16 ai 34 e man mano che si acquisisce esperienza il ballo viene personalizzato.

Il feeling tra i due partner è fondamentale, ma a differenza di quanto accade in molte altre discipline di coppia, in questa l'affinità non necessariamente coincide con il rapporto sentimentale nella vita.

Le peculiarità del tango argentino secondo Lamia D'Amico, insegnante e giudice di gara, ma anche ex campionessa in coppia con il fratello Samy (nella loro bacheca un successo ai Campionati Assoluti Italiani categoria Master nel 2013, quattro argenti ai Mondiali IDO, l'Organizzazione Internazionale di Danza e altrettanti bronzi agli Europei): “L'uomo guida e la donna lo segue. I due si provocano a vicenda per conquistarsi, l'obiettivo della coppia è di trasmettere ai giudici e al pubblico passione, amore, divertimento. La bravura sta proprio in questo. L'altro aspetto è l'improvvisazione, quando parte la musica non c'è una coreografia prestabilita”.

Lami  D'Amico è passata da giudicata a giudicante: “Quando gareggiavo più di una volta sono stata penalizzata nel punteggio, ora mi trovo dall'altra parte della barricata con l'unico obiettivo di essere imparziale. Rispetto agli altri anni, in questi Campionati è andata molto meglio tra noi giudici”.
Un commento che dice molto sulla svolta che il presidente federale e il consiglio federale hanno impresso eliminando le promiscuità tra giudici e maestri di ballo.

 

13 Lug 2017

Laura Simonini e Elisa Fruttuaro, rispettivamente 18 e 15 anni, entrambe di La Spezia, oro mondiale a giugno nella Repubblica Ceca, trionfano anche ai Campionati Italiani Assoluti di Rimini nella Disco Dance duo donne, categoria internazionale.  Per la gioia del maestro Giancarlo Tarabella che le segue da sei anni.

Un mese fa il titolo mondiale, ieri successo anche agli Assoluti. L'appetito vien mangiando…

Elisa: “E proprio così, siamo molto soddisfatte per i due successi”.
Laura: “Gioia infinita. I sacrifici sono tanti in allenamento, poi quando alla fine vieni ripagata l'emozione è unica e ti vengono i brividi da pelle d'oca!

A proposito di sacrifici, quanto bisogna lavorare per arrivare a certi livelli?

Elisa: “Tantissimo. Noi usciamo da scuola, mangiamo e subito andiamo ad allenarci. La sera studiamo.
Laura: “Ci alleniamo 3 ore al giorno per 5 volte a settimana. Devi avere molta testa per fare una cosa del genere.

E' vero che il vostro coach è molto severo? Riuscite qualche volta a fargli cambiare idea rispetto all'esecuzione di un ballo?

Elisa:  “Difficile”.
Laura: “Quando ci riusciamo ci sentiamo realizzate, ma è difficile”.

In ogni ballo di coppia conta molto il feeling. Quanto è importante l'amicizia  che vi lega?

Elisa:  “Tanto perché se non c'è un rapporto profondo alla fine è difficile raggiungere questi risultati”.
Laura: “Più che altro, secondo me, quando balli devi divertirti, come ci ha detto il nostro insegnante prima della gara. Se dall'altra c'è un partner con il quale ci sono stati screzi alla fine puoi anche vincere ma se c'è amicizia è molto più bello anche da vedere”.

Cosa vi ha spinte a scegliere questa disciplina?

Elisa:  “È quella che ci colpisce di più, è diversa dalle altre ed è bella”.
Laura: “Ci dà tanta energia”

Tra di voi ci sono tre anni di differenza. Quanti contano?

Elisa:  “Lei per me è una sorella maggiore”.
Laura: “Vero. Magari le dò dei consigli aiutandola a risolvere alcune situazioni che ho già vissuto”.

Nel singolo però siete avversarie, come vivete questa situazione?

Elisa: “Ci comportiamo da amiche anche in quei casi”
Laura: “In pista ci divertiamo comunque, ci scambiamo i consigli, c'è una sana rivalità”

A questo punto dove volete arrivare?

Elisa:  “Sempre più n alto senza mai arrenderci”.
Laura: “Vogliamo centrare più obiettivi possibili e magari anche di altre discipline”.

Se doveste indicare una parola d'ordine per la disco dance?

Elisa : “Energia”
Laura: “Amicizia, perché crea rapporti inimmaginabili”.

11 Lug 2017

Atleti, maestri, familiari. Declinazioni diverse dello stesso amore: la danza. Uno sport che contagia tutta l'Italia, da Nord a Sud, passando per il Centro.

Durante le due settimane in cui si svolgeranno i Campionati Italiani Assoluti e di categoria di Danza Sportiva, nei cinque padiglioni della Fiera è stimata la presenza di oltre duecentomila persone.

Siamo solo al terzo giorno ma l'atmosfera è già calda. Come si legge nelle parole di Grazia, proveniente da San Giorno Sannio, in provincia di Benevento:Le coppie che hanno voglia di fare agonismo partecipano a questo campionato per mettere in atto tutto quello che hanno fatto durante l'anno. Lo spirito della danza è sicuramente di armonia ma c'è anche la voglia di raggiungere gli obiettivi prefissati, quindi ci vogliono tanto impegno e sacrificio”. Oliviero, tecnico federale di Frosinone, giudice di gara ed ex atleta, appartenente alla scuola New Dance Studio, tradisce il pensiero decoubertiniano: “Siamo qui non solo per partecipare, ma anche per conquistare qualche podio.

A differenza di altri sport, la danza unisce perché si gareggia in coppia”. Sulla stessa lunghezza d'onda Annamaria, maestra di ballo da 30 anni, anche lei proveniente dal capoluogo ciociaro: “La danza è un vero e proprio sport – sostiene - quando si va in pista bisogna credere nella vittoria”. Il ballo è anche una buona medicina per lo spirito. È il caso di Carla, arrivata da Sora, provincia di Frosinone: “Vedere tutta questa gente mi fa stare bene. Sono qui perché amo la danza”. Spostandoci idealmente al Nord, incontriamo Rudy e Franca, coppia di maestri padovani: “Sono venuto per sostenere alcuni amici che ballano. La danza è vita, fa ringiovanire”, dice Rudy. Concorda in pieno Franca : “È vero, lo posso dire io che ho 70 anni”. Dettata da motivi sentimentali la presenza di Alessandro da Treviso, pronto a sostenere Ilenia, la sua ragazza: “Voglio condividere con lei questa esperienza”. E la diretta interessata aggiunge: “Non ho molte aspettative perché torno a competere dopo 8 anni, però vivo la gara sempre in modo positivo”.

E poi c’è chi va in giro con il sorriso stampato sulla faccia, come Patrizia da Firenze: “Ieri io e mio marito abbiamo vinto una gara nella disciplina standard. La danza ci trasmette tanta gioia, ci divertiamo. Quando dobbiamo competere abbiamo un po' di ansia, ma questo sport ci unisce tanto”. Ha ottenuto risultati opposti Andrea, di Sesto Fiorentino, anche lui tra i concorrenti nello standard. “E' andata male, ma lo spirito con cui partecipiamo è quello di unirci sempre di più come coppia, di svolgere questa attività ludico-sportiva per mantenerci in forma e migliorare sotto il profilo psicofisico”. Benvenuti nel pianeta della danza sportiva!

11 Lug 2017

Gianluca Burbassi e Patrizia Agati, ieri al secondo posto nella Coppa del Mondo WRRC di Boogie Woogie, disciplina di cui sono campioni iridati.

Sposati dal 2013, entrambi nati a Ravenna, 48 anni Gianluca, 45 Patrizia, da dieci si allenano nella scuola del Club The Stars a Imola, seguiti dai coach Betty Mancurti e Mirko Benericerti.

Ieri è arrivato l'argento nella Coppa del Mondo, soddisfatti o si poteva fare di più visto che siete campioni iridati in carica?
Gianluca: “Siamo contenti di aver tenuto alto l'onore dell'Italia. Diamo sempre il massimo per ottenere buoni risultati.
Patrizia: “Si può sempre fare di più. Va bene così ma faremo meglio la prossima volta”.

Il prossimo appuntamento è ad agosto a Stoccarda, sempre per la Coppa del Mondo Senior.Sarà la gara della rivincita?
Gianluca: “ Assolutamente sì. E' sempre uno stimolo per allenarci e dare sempre di più sia come coppia nel ballo che nella vita.
Patrizia : “Giusto. Si punta dritti dritti all'oro”.

Il fatto di essere una coppia anche nella vita quanto vi aiuta nelle prestazioni sportive?
Gianluca: ”Ci aiuta molto a mantenere questo feeling anche nel ballo, disciplina in cui conta parecchio l'affiatamento”.
Patrizia: “Conta tantissimo anche perché nel ballo che facciamo noi non abbiamo mai una coreografia prestabilita quindi il feeling è importante, ad esempio nel capire cosa Gianluca mi voglia far fare. L'affinità che abbiamo è importantissima e ci fa crescere insieme sia nella vita sia nel ballo.”Si discute molto se considerare la danza sportiva effettivamente uno sport.

Cosa dite a chi ancora è scettico?
Gianluca: “E' sport perché dietro ogni singolo ballo c'è una preparazione atletica non indifferente. Per capire bene questo mondo bisogna viverlo”.
Patrizia: ”Sono pienamente d'accordo. Noi oltre a prepararci per qualsiasi movenza alleniamo anche il muscolo a essere più reattivo, più forte, più elastico. Chi ci guarda vede solo l'aspetto esterno ma dietro c'è tantissimo lavoro”

Qual è la particolarità del Boogie Woogie e le qualità necessarie per raggiungere grandi risultati?
Gianluca: “Sicuramente questa disciplina dà molta libertà di espressione, in sostanza di esprimersi ballando, a differenza di altri balli in cui si è obbligati a fare determinate cose per eseguire una prova. Anche noi dobbiamo rispettare alcune regole, ma siamo molto più liberi di esprimere al meglio anche la nostra emozione, riuscire a trasmetterla al giudice e al pubblico. Noi balliamo perché ci piace, per ottenere logicamente punteggio, ma anche per trasmettere agli altri quello che proviamo”.I numeri della danza sportiva stanno crescendo in modo esponenziale.

Secondo voi dove può arrivare questa disciplina?
Gianluca: “Mi risulta che a livello di iscritti superiamo il calcio, già questo dice tutto”.
Patrizia: “Concordo e aggiungo che bisognerebbe enfatizzare ancora di più il nostro sport, per esempio attraverso i media”.Riuscireste a cambiare partner per gareggiare?
Gianluca: “No. Tra noi c'è una complicità che supera ogni cosa. Piuttosto smetto di ballare”.
Patrizia: “Assolutamente no”.

Appuntamento dunque a Stoccarda, con quali propositi?
Gianluca: “Carichi come mai, con la voglia di vincere senza lasciare nulla ai nostri avversari.
Patrizia: “Vogliamo arrivare davanti a tutti”.A cura dell’Ufficio Stampa FIDS

10 Lug 2017

A inaugurare, con il presidente Michele Barbone, la grande kermesse di Rimini con oltre 23mila atleti la madrina Milly Carlucci. Sarà un’edizione da record.

Tre, due, uno… partiti. A Rimini hanno preso il via i Campionati italiani assoluti e di categoria di danza sportiva e, grazie a questo, il capoluogo romagnolo è ridiventato per il decimo anno consecutivo, il centro mondiale della danza sportiva.

La suggestiva cerimonia d'apertura, nel Padiglione grigio della Fiera ha alzato il sipario su un evento che si concluderà il 23 luglio.

Un mix di luci, colori e suoni ha dato vita alla splendida scenografia: dal countdown ai vari esercizi di ginnastica con cerchi, nastri, alla danzatrice aerea e un gran finale dedicato ai bambini. 

Madrina dell'evento, su invito del presidente federale Michele Barbone, Milly Carlucci, che nel primo pomeriggio aveva presentato il suo libro “Il meglio di te”.

“Per me è un onore essere dove sono i campioni – ha detto la Carlucci - qui mi sento a casa mia. Per ottenere risultati sono importanti le società e le famiglie. Il ballo ci aiuta ad essere ottimisti e sorridenti, cose molto rare in questo momento”. 

Poi voce alle istituzioni sportive. A cominciare dal segretario generale del Coni Roberto Fabbricini, un dirigente e manager dello sport italiano con una lunghissima esperienza internazionale: “Sono onorato di essere in  questo posto a rappresentare il Coni. La FIDS è una federazione giovane, ma il successo di questo evento dimostra quanto sia cresciuta: i numeri sono impressionanti e ringrazio la signora Carlucci per aver contribuito a diffondere questa disciplina, che, ribadisco, è uno sport. Un grazie anche alle famiglie degli atleti”.

Parola quindi al numero uno del movimento della Danza sportiva italiana, il presidente federale Michele Barbone: “Ho il piacere di dire che questa edizione dei Campionati Italiani Assoluti e di Categoria di Danza Sportiva ha così tante particolarità da diventare unica per importanza e interesse. Nel 2017 celebriamo due anniversari di importanza storica per il nostro movimento. Il primo: il 28 febbraio del 1997 la Giunta Esecutiva del CONI comunicò il riconoscimento della neonata Federazione quale Disciplina Associata.  Il secondo: il 26 giugno del 2007 l'impegno e il lavoro della Federazione vengono premiati dal CONI che votò (all'unanimità) l'ingresso della Federazione Italiana Danza Sportiva tra le Federazioni Sportive Nazionali. Non è poco per essere suggestionati. La ciliegina sulla torta? Dieci anni di proficua collaborazione con la Fiera di Rimini. Siamo qui, infatti, per la decima edizione consecutiva dei nostri Campionati".

Al saluto, da padrone di casa, ha provveduto Matteo Marzotto, il vicepresidente esecutivo di IEG, società che guida le Fiere di Rimini e di Vicenza: "Il comparto della danza sportiva, come quello della ginnastica ospitati da IEG, rappresentano un valore umano ed economico. SPORTDANCE è tra le manifestazioni che richiamano protagonisti e pubblico da tutto il mondo, coinvolgendo atleti di tutte le età, a dimostrazione che lo sport sano è un valore importante. Senza dimenticare il vero fiore all'occhiello dell'intero sistema sportivo rappresentato dai campioni delle competizioni paralimpiche".

Non sono mancati i rappresentati della pubblica amministrazione.

Secondo Andrea Corsini, Assessore al Turismo, Regione Emilia-Romagna, "Dopo RiminiWellness e Ginnastica in festa, SPORTDANCE chiude il trittico che consegna Rimini e la Romagna a diventare regine della Wellness valley d'Italia. Si tratta di eventi importanti per numeri, immagine e capacità attrattiva". 

Mentre per Gianluca Brasini, assessore allo Sport, Comune di Rimini, "è stata un'estate già ricca di eventi. Quelli proposti dalla Fiera portano tantissime persone e soprattutto gli eventi arrivano in città. SPORTDANCE con tre week end è un volano anche per le presenze turistiche, come lo sono stati anche gli altri eventi sportivi proposti dalla fiera".  

Quindi i Campionati sono partiti e si preannunciano molte piacevoli sorprese. Intanto i numeri sono già da record per questa edizione: oltre 23.000 atleti (+3% rispetto allo scorso anno). 

 

08 Lug 2017

Allora, ci siamo. Ancora poche ore e vi vedremo in azione, vi ammireremo per le vostre prestazioni. Qualcuno, alla fine, vincerà. E, lo sappiamo, nello sport è importante vincere. Ma è ancora più importante esserci. E voi ci siete. Non potremo misurare la quantità e la qualità delle emozioni che proverete e ci farete provare in questi giorni: ne saremo piacevolmente travolti. E per questo vi ringrazio già da ora. Sì, vi ringrazio, perché questi, sia chiaro a tutti, sono soprattutto i “vostri” Campionati. Gli atleti sono il vero fulcro di ogni movimento sportivo ed è questa la visione che sin dal primo momento ha voluto ispirare l’organizzazione di questo evento. Campionati pensati per voi.

La vostra risposta non si è fatta attendere: in molte giornate abbiamo battuto qualsiasi record di presenze. Non è poco per un movimento che ha ben definito il suo profilo sportivo e che chiede di essere così rappresentata.

I dirigenti sono importanti in un’attività sportiva solo se hanno ben chiaro il proprio orientamento agli atleti, ai benefici che ne possono trarre e all’intrattenimento del pubblico con un spettacolo sano che sia la plastica rappresentazione dell’evoluzione e del miglioramento degli individui. Perché è questo che facciamo quando facciamo dello sport e noi siamo uno sport: intenso, bellissimo e, oggi, rispettoso delle regole e delle persone.

E a proposito di rispetto delle persone ecco che la nuova formula prevede di concludere le gare in orari “normali” offrendo a tutti la possibilità di esprimersi al meglio dopo mesi di prove, sforzi e allenamenti. Anche questo significa stare dalla parte degli atleti: è questo il mio obiettivo, quello del Consiglio federale e di tutti coloro che, oggi, a vario titolo, collaborano con la nostra FIDS, che ho il privilegio e l’onore di guidare.

Incontrare i vostri sguardi, stringere le vostre mani, sentirci parte vera, piena e affettuosa di una famiglia che condivide passioni e valori è un premio enorme per un Presidente federale. So già quindi che a campionati finiti avrò fatto un pieno di emozioni, ma non ci sarà spazio per la nostalgia perché saremo subito al lavoro per organizzare una nuova edizione dei Campionati italiani e mille altre iniziative e attività per guidare la nostra Federazione lungo un percorso di crescita e di affermazione di un’identità che non è seconda ad alcuna.
Buoni Campionati, atlete e atleti. Buoni campionati, amici miei.

Il vostro Presidente
Michele Barbone